Ad accogliervi al MEIS, acronimo del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, trovate il Giardino delle Domande, un profumato spazio verde dove potrete giocare e imparare.
Inaugurato nel 2017, il Giardino delle Domande è un labirinto tematico dedicato alla kasherut, ovvero alle norme dell’alimentazione ebraica, e offre a visitatori di tutte le età un percorso didattico originale e interessante che permette di scoprire ricette, regole e tradizioni di una delle cucine più amate nel mondo. Nel 2025 il giardino è stato completamente trasformato: nuove strutture accolgono piante di gelsomino, creando suggestive pareti verdi che accompagnano i visitatori lungo i quattro percorsi dedicati a carne, latte, pesce e uova. Le sezioni tematiche esistenti sono state arricchite con l’inserimento di contenuti e curiosità sul vino e tutti i pannelli esplicativi sono stati rinnovati con una grafica più chiara e coinvolgente.


Lo spazio verde si trova tra due edifici – ora casa del MEIS – che custodiscono una pagina importante della storia di Ferrara. A partire dai primi anni del ‘900 sorgevano infatti qui gli uffici e le carceri maschili. Durante il ventennio fascista furono reclusi nella prigione cittadina di via Piangipane numerosi oppositori del regime e, sebbene nel luglio del 1943 con la caduta del fascismo vennero liberati 88 detenuti politici, già dopo l’8 settembre le celle tornarono a riempirsi. Con l’occupazione tedesca e la nascita della Repubblica di Salò nuovamente furono reclusi gli antifascisti, insieme ai resistenti e agli ebrei. In questo luogo furono imprigionati la maestra socialista Alda Costa; Eugenio Ravenna, nipote dell’ex podestà ebreo Renzo; lo scrittore Giorgio Bassani e Matilde Bassani, entrambi membri del Partito d’Azione.


La struttura ha perso la funzione di penitenziario cittadino nel 1992, e per anni è rimasta vuota e silente. L’imponente operazione di recupero che ha trasformato la casa circondariale nell’attuale museo è stata ideata nel 2003, e ancora non è conclusa. Il progetto infatti procede un passo alla volta. Nel 2011 è stata ripristinata la palazzina affacciata sulla strada, originariamente destinata agli uffici del penitenziario. Nel 2017 si è potuto aprire al pubblico anche parte dell’ampio stabile posteriore, dove una volta si trovavano le celle dei prigionieri: qui vengono allestite le esposizioni temporanee – come l’attuale “Bellissima Ester. Purim, una storia senza tempo” – e si possono visitare il percorso permanente, intitolato “Ebrei, una storia italiana”, la mostra multimediale “1938: l’umanità negata” e vedere il video “Con gli occhi degli ebrei italiani”. Da struttura di reclusione è ora uno spazio in continuo movimento che ospita arte, cultura e attività educative e che vi accoglierà ogni volta con l’avvolgente profumo del suo Giardino delle Domande.
Fotografie © Tim Berezin