Il villino

Via Poledrelli 4, Ferrara

Spesso a Ferrara gli antichi palazzi abbracciano i giardini, nascosti come gioielli in uno scrigno.

Nel caso del villino liberty di via Poledrelli 4, costruito nel 1924, vale il contrario: è l’abitazione ad essere circondata dal verde. Soluzione che rispecchia la trasformazione che nei secoli ha coinvolto non solo l’architettura domestica ma più in generale il modo di concepire lo spazio familiare in relazione al contesto urbano.

Alla residenza si accede attraverso due ingressi, coincidenti con due filari di alberi. Sulla destra si trova un corridoio di carpino bianco, tipico delle pianure, accompagnato da cespugli di ortensie. Sulla sinistra un vialetto di tigli assieme a un sottobosco di edera e a una siepe di alloro. Lo spazio retrostante si chiude con un boschetto di bambù, la cui prospettiva sfrutta il verde delle proprietà adiacenti per amplificare la sensazione di lontananza dalla città. Nell’ampio prato si possono incontrare viole dorate e prunelle. Da notare come il camminamento prosegua idealmente nell’erba grazie al sottile tappeto di aiuga. Tra gli alberi svetta l’ippocastano, assieme al pruno rosso, al noce, al faggio, all’acero riccio e al platano con potatura alla francese.

Tra gli arbusti e le piante in vaso si trovano esemplari di peonie, di acanto, conosciuto soprattutto per la decorazione dei capitelli corinzi, e di cycas – simile alla palma ma proveniente dal Giappone, un vero e proprio fossile vivente che si è evoluto più di duecento milioni di anni fa. Tra le aiuole affacciate sulla strada si trova l’acero giapponese e il pino mugo, cresciuto come se fosse un bonsai. Due opere d’arte contemporanea arricchiscono questo già splendido giardino: lo squillante murales dallo street artist Andrea Amaducci e la grande scultura in ferro e terracotta del maestro Sergio Zanni, intitolata Il cerchio della vita.

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